4 Commenti

Io mi sono fatto un’idea che, soprattutto dalla mia generazione “in su” ci sia comunque un pregiudizio verso la fantascienza e il fantasy italiano, per ragioni “storiche” e “scolastiche”.

Fin dalle elementari ci viene insegnato che la grande letteratura italiana sia quella del romanza più “classico” (scusate il termine da ignorante) mentre i libri fantastici siano relegati alle storie per bambini. Quindi fin da piccoli impariamo che Tolkien adulti mentre Collodi bambini, per fare un esempio. E così da grandi leggiamo Asimov e Dick, per fare un altro esempio. In questo non aiuta nemmeno il cinema dove le grandi produzioni sono di autori stranieri basate su libri stranieri.

Expand full comment

Senz’altro dobbiamo riconoscere di abitare in un paese esterofilo, quantomeno per quanto riguarda la produzione artistica letteraria. È molto vero ciò che dici, l’insegnamento ha di certo avuto un suo peso nell’inculcare l’idea che la letteratura alta non possa essere quella di genere, men che meno quella scritta da italianə.

Non è l’unica causa: il cambiamento si può guidare, per esempio promuovendo titoli validi o recuperando penne storiche di alto livello… ma è uno sforzo che le grandi case editrici, che sarebbero le più equipaggiate, non hanno mai voluto fare.

Va anche detto che per molti anni le opere fantasy nostrane non hanno brillato per qualità (salvo valide eccezioni, ovviamente), cosa che non ha contribuito a innescare un cambiamento in positivo.

Spero che si riesca presto a instaurare un circolo virtuoso tra questi elementi, tutti fondamentali: pubblico, autorə e case editrici.

Expand full comment

Prima di dare la colpa ai lettori, forse bisognerebbe fare un po' di autocritica riguardo i propri metodi organizzativi, di distribuzione e promozione. Tracciare le uscite di Urania è decisamente difficile (no social o canali simili), trovarli in edicola è spesso un miraggio anche se si vive in una grande città piena di edicole fornitissime. Ovviamente, non essendoci un ecommerce o un altro canale per gli arretrati è impossibile recuperarli in altro modo. Ovvio che si perdono lettori o che si esclude del tutto un certo pubblico, forse più disponibile. Mi sono confrontata un po' in giro e moltə appassionatə come me la vedono allo stesso modo e, come me, comprano autori italiani da altre case editrici senza problemi.

Expand full comment

Hai centrato un punto dolente. Tra l’altro, un punto che è stato sollevato spesso nelle comunicazioni con Forte stesso, anche pochi giorni prima di Stranimondi - ma che si è sempre scontrato con un muro paradossale: da una parte, non c’è alcuna volontà da parte della collana di incontrare il proprio lettorato su nuove piattaforme. Dall’altra, si lamenta l’assenza di video e post sulle nuove uscite. Un teatrino un po’ deprimente, a dirla tutta, e che hanno raccontato bene Angela e Andrea nel loro podcast.

Resta il fatto che c’è un divario percettivo enorme sulla natura e gli interessi del pubblico del fantastico, che sembra davvero una creatura mitologica da intercettare…

Expand full comment