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Avatar di Jacopo

Io mi sono fatto un’idea che, soprattutto dalla mia generazione “in su” ci sia comunque un pregiudizio verso la fantascienza e il fantasy italiano, per ragioni “storiche” e “scolastiche”.

Fin dalle elementari ci viene insegnato che la grande letteratura italiana sia quella del romanza più “classico” (scusate il termine da ignorante) mentre i libri fantastici siano relegati alle storie per bambini. Quindi fin da piccoli impariamo che Tolkien adulti mentre Collodi bambini, per fare un esempio. E così da grandi leggiamo Asimov e Dick, per fare un altro esempio. In questo non aiuta nemmeno il cinema dove le grandi produzioni sono di autori stranieri basate su libri stranieri.

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Avatar di Chiara Capuano - Skyworkers

Prima di dare la colpa ai lettori, forse bisognerebbe fare un po' di autocritica riguardo i propri metodi organizzativi, di distribuzione e promozione. Tracciare le uscite di Urania è decisamente difficile (no social o canali simili), trovarli in edicola è spesso un miraggio anche se si vive in una grande città piena di edicole fornitissime. Ovviamente, non essendoci un ecommerce o un altro canale per gli arretrati è impossibile recuperarli in altro modo. Ovvio che si perdono lettori o che si esclude del tutto un certo pubblico, forse più disponibile. Mi sono confrontata un po' in giro e moltə appassionatə come me la vedono allo stesso modo e, come me, comprano autori italiani da altre case editrici senza problemi.

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